Lei sorrise: "Immagino che certe cose non cambino... Credo che sia il caso anche per noi di prepararci per la cena."

"Ma certamente... Vi faccio accompagnare alle vostre stanze." E con questo, il Gran Maestro chiamo' un novizio, per indicare agli ospiti i loro alloggi per la notte.

Il tavolo del Gran Maestro, nel grande refettorio, non si distingueva particolarmente dagli altri, eccetto per la presenza del Gran Maestro stesso.

Non avendo i Cavalieri Ramas particolare interesse per le proprieta' materiali, l'intero monastero era costruito su principi di praticita' e funzionalita': i tavoli erano di robusto legno, fatti con evidente cura ma senza fronzoli, e lo stesso valeva per le sedie, comode ma semplici.

Questo principio si rifletteva anche nella cena, gustosa e sicuramente migliore di quella di molti popolani, ma mirata a fornire un pasto sano piuttosto che a soddisfare la gola.

Lupo della Notte e Orso delle Montagne erano ancora una volta ospiti al grande tavolo, in compagnia di Nirhal e Lei.

Lungo la cena, Lei non pote' fare a meno di notare i cambiamenti che avevano subito i Ramas nell'arco di soli tre anni. Orso delle Montagne era forse quello che era cambiato meno: una o due rughe in piu' sul viso, un paio di capelli bianchi... Il Gran Maestro non sembrava invecchiato molto, ma nei suoi movimenti c'era un'attenzione che tre anni prima mancava. E ovviamente Lupo della Notte...

Lei si sorprese a fissare il giovane piu' di una volta, durante la sera.
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Appena ebbe concluso il suo turno nella cucine, Lupo della Notte fu invitato dal Gran Maestro a sedere al suo tavolo assieme ai due ospiti ed a Orso delle Montagne.

La cosa non l'aveva stupito affatto visto che non era la prima volta che ciò accadeva in simili circostanze, quindi si sedette al tavolo senza imbarazzarsi come era successo nelle volte precedenti.

Nonostante ciò, rimase per la maggior parte del tempo della cena in silenzio a mangiare ed a ascoltare le conversazioni degli commensali più anziani.

Ad un certo punto della cena i suoi occhi si incrociarono con quelli di Lady Lei che lo stava osservando. A quel punto le fece un sorriso e continuò ad osservarla per un paio di secondi.

Dopodiché tornò a mangiare il suo pasto.

Mentre consumava silenzioso il suo pasto, Nirhal non poté far a meno di notare le occhiate che si scambiavano Lei e Lupo della Notte.

I suoi sentimenti erano contrastanti, tuttavia era fermo nella convinzione che sarebbe stato meglio attendere il momento più opportuno per affrontare l'argomento.

Durante la cena, Orso delle Montagne non pote' fare a meni di notare lo scambio di sguardi tra quelli che, di li' a breve, sarebbero stati i suoi compagni di viaggio.

Prevedo tempi interessanti...

Finito il pasto, il Ramas si rivolse a Lei: "Spero abbia apprezzato la cena, Semplicemente Lei: ho il sospetto che presto sentiremo la mancanza di un pasto caldo."

"Beh, una volta a Kalte, sicuramente... Ma non per qualche giorno ancora." Sorrise la piccola Maga.

"Arriveremo ad Anskaven viaggiando lungo la costa, passando da Searsby, Deerley, Tyso, Emerton e Hulst. In tutto, ci vorra' circa una settimana."

"Sperando di non incontrare imprevisti lungo il tragitto..." Disse Lupo della Notte prima di mettere in bocca l'ultima parte della sua cena rimasta sul suo piatto.

Dopodichè appoggiò la forchetta sul piatto e dopoe ssersi pulito la bocca con il tovagliolo aggiunse: "Dove andremo invece a Kalte?"

"Anzitutto dovremo raggiungere il porto di Ljuk. Li' dovremo fare scorta di provviste ed equipaggiamento, ed assumere delle guide con slitte e cani. Dopodiche' ci aspettano alcune settimane di viaggio verso nord-est..." Lei prese il proprio boccale e lo svuoto' con una lunga sorsata prima di posarlo nuovamente sul tavolo. "Ottimo questo sidro... Potrei averne dell'altro, per cortesia?"

" Certo che sì..." rispose Lupo della Notte alla richiesta della giovane maga.

Quindi presa la brocca contenente il sidro e ne versò il contenuto nel bicchiere di Lady Lei fino a quasi riempirlo. Mentre riposava la brocca sorrise alla ragazza.

Lei ricambio' il sorriso, e bevve un altro sorso, riflettendo che i monaci Ramas avevano un talento naturale per la produzione degli alcolici.

Esaminando pensosa il fondo del boccale, la giovane Maga si rivolse al suo compagno: "Nirhal... Alcol di mele e semi di Tarama. Cosa ti fa venire in mente?"

Nirhal aveva un'espressione spaesata ed assente, cosa che gli capita raramente.
La sua mente era altrove, intento a percorrere con il pensiero i sentieri che avrebbe dovuto affrontare nelle settimane successive.

Fu preso alla sprovvista e riportato bruscamente alla realtà dalla domanda di Lei:
"Alcol di mele? mi fa tornare in mente quell'inverno in cui rischiai di essere cacciato dal coll..." si interruppe bruscamente, schiarendosi la gola con una vena di imbarazzo "ehm ... certo non è questo che volevi sapere" rifletté per un attimo "... probabilmente ti riferisci alla formula per la pozione di volontà".

Lei batte' le mani con un gran sorriso e un'espressione da bambina: "Ehi! Ma allora le mie lezioni sono servite a qualcosa! Se continui cosi', faremo di te un maestro alchimista..."

"Se lo dici tu ..."

Nirhal riprese a consumare il suo pasto.

La porta era a pochi centimetri dal giovane Ramas. Era rimasto sveglio fino a quell'ora così tarda, ma mille domande avevano bisogno di risposte nella sua mente. Ormai tutti dormivano nel monastero e probabilmente anche Lady Lei dall'altra parte di quella porta.

Pensò per un paio di minuti se procedere nel suo intento. Quando trovò il coraggio chiuse il pugno e bussò sul legno della porta.

Il leggero velo della corta camicia da notte non era certo l'indumento piu'adatto alla tarda stagione, ma sotto la pesante coperta di lana la piccola maga era al calduccio... Finche' non senti' bussare alla porta.

Stiracchiandosi, Lei apri' un occhio e guardo' fuori dalla finestrella: buio pesto. La maga aveva una mezza idea di chi potesse essere alla porta.

Rabbrividendo leggermente nell'aria della stanza, che si era rinfrescata parecchio nelle ore trascorse dal calar del sole, Lei apri' la robusta porta di legno: "Soffri di insonnia, Lupo della Notte? Sono certa che qualcuno dei tuoi Mastri puo' prepararti un ottimo decotto per curare questo spiacevole problema..."

L'attesa alla porta gli aveva fatto pensare che Lady Lei stesse dormendo ed aveva deciso di tornare a letto. Proprio in quel momento notò la porta che si apriva e sentì le parole di Lady Lei.

"Penso che per questa volta i decotti non..." Disse il giovane Ramas bloccandosi improvvisamente notando la leggera vestaglia che copriva la giovane maga. Lupo della Notte arrossì leggermente ed aggiunse: "Con quella vestaglia starai gelando... Capisco che dobbiamo abituarci ai climi di Kalteland, ma dobbiamo arrivarci senza raffreddore."

Detto ciò si sciolse il mantello che aveva sulle spalle sfiorando con le mani il talismano magico ben visibile al suo collo. Dopodiché posò delicatamente il mantello sulle spalle della maga sussurrandole: "Tieni questo...". Quindi le sorrise.

Poi aggiunse: "Mi dispiace se ti ho disturbata... Ma ho bisogno di parlarti."
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Lei non pote' fare a meno di addolcirsi: "Decisamente non sei cambiato... Sempre un gentiluomo, e sempre con un pessimo tempismo. E va bene, entra."

Avvolgendosi nel mantello, la fanciulla invito' il giovane Ramas ad entrare, e si sedette sul letto. "Allora, cosa c'e' di cosi' urgente che non puo' aspettare domani? Ha forse a che fare con quello?"

Con un cenno del capo, Lei indico' l'amuleto che aveva lasciato al Ramas "affiche' si ricordasse di lei". Una scelta poco felice, secondo sua madre, considerando che il medaglione era un'eredita' di famiglia, ma suo padre si era limitato ad annuire misteriosamente, come suo solito... Lei interruppe bruscamente queste riflessioni e riporto' lo sguardo sul viso del ragazzo - del giovane uomo - di fronte a lei.

Alle parole della giovane maga sorrise ed entrò nella stanza rimanendo in piedi di fianco al letto proprio di fronte a Lady Lei.

Lupo della Notte osservò poi il medaglione indicatole dalla maga che toccò con la mano destra. Poi disse: "E' stato un bel regalo da parte tua... L'ho sempre portato con me e ne ho avuto molta cura. Ma non so se sarebbe meglio ridartelo."

Lei riflette' per un momento: "Forse... Ma non oggi. Credo che anche il medaglione sia parte del mosaico, e ci sara' un tempo e un luogo in cui dovrai restituirmelo."

La piccola Maga fece un piccolo sorriso di scusa: "Lo so, sembro mio padre... Purtroppo non ne so molto piu' di te, la maggior parte delle informazioni era in codice e negli ultimi tre anni siamo riusciti a decifrarne solo una parte."

Lupo della Notte ascoltò attentamente le parole di Lady Lei. La ragazza probabilmente senza volerlo aveva tirato fuori proprio il discorso che lo stava attanagliando ed il giovane Ramas aveva bisogno di risposte alle sue domande.

Quindi si sedette di fianco a Lady Lei, le strinse le mani tra le sue e le disse: "Lei... Ho veramente bisogno che tu mi dica tutto ciò che hai scoperto. Ti prego, te lo chiedo con il cuore..."

Il viso del Ramas si era fatto molto serio. Probabilmente mai prima d'ora aveva avuto così bisogno di avere delle informazioni da qualcuno.

La giovane si strinse nelle spalle: "Quello che ho scoperto e' circa quello che ti ho detto. Riferimenti inaccurati, allusioni imprecise, e una gran nuvola di mistero. Esistono tre chiavi per decifrare il codice, ognuna di esse permette di avere informazioni piu' dettagliate."

Lo sguardo di Lei si perse leggermente in lontananza mentre ripensava agli anni trascorsi cercando di comprendere il misterioso messaggio: "La prima chiave e' la mia asta magica. Con essa sono riuscita a leggere i riferimenti che mi hanno permesso di capire che il messaggio era destinato a me. La seconda chiave e' un antico testo matemagico, di cui rimangono poche copie, che permette di interpretare correttamente i segni astromantici. Senza di esso saremmo in alto mare - letteralmente: uno dei simboli sembra riferirsi all'oceano, mentre in realta' parla di Kalte."

Ritornando al presente la piccola Maga osservo' il giovane di fronte a lei: "E infine la terza chiave, quella che stiamo andando a cercare..."

Il giovane Ramas continuò ad ascoltare le parole della maga quasi come se fosse stregato da queste.

Quindi le disse, continuando a stringerle le mani: "Cosa dicono invece riguardo a me e soprattutto come hai fatto a capire che la persona di cui parlano le iscrizioni sarei stato io ancor prima di conoscere il mio nome?"

Lei scosse la testa: "Nel mezzo dell'oceano anziche' a Kalte, ricordi? Senza la terza chiave, qualunque lettura e' nel migliore dei casi inaccurata, nel peggiore completamente fuorviante. La parte iniziale sembra essere scritta esplicitamente per coloro che hanno trovato l'iscrizione, quindi ho supposto che si riferisse a te. Fortunatamente sembra che non abbia sbagliato... Ma prima di avere la terza chiave, qualsiasi cosa ti dica potrebbe essere completamente errata."

"Se ti può far piacere saperlo la supposizione non sarebbe per nulla sbagliata se ci aggiungiamo il fatto che mia madre mi ha partorito proprio il giorno in cui si celebra un'antica festa ormai dimenticata dedicata alla dea Ishir..."

Mentre diceva ciò gli passò velocemente un piccolo dubbio in mente e quindi aggiunse: "... O almeno suppogno che sia attualmente dimenticata."

Detto ciò si soffermò nuovamente sui suoi pensieri. Inizialmente era un po' titubante ma si fece coraggio e disse: "Per caso in queste iscrizioni ci sono degli accenni ad un'arma magica, forse divina? Per essere più precisi ad una spada?"

Lei guardo' intentamente Lupo della Notte: "Non con cosi' tanti dettagli, no, ma c'e' una possibile interpretazione di una delle componenti ancora nascoste che potrebbe riferirsi a qualcosa del genere. Fuori il rospo, Kurtash, che cosa sai che io non so?"