Re: "Non piu' di un giorno o due..."
Lei usci' dalla propria tenda circa un'ora prima dell'alba. In un qualche momento imprecisato della notte, si era tolta la tunica da Maga, e ora indossava una leggerissima veste bianca che le arrivava fino ai piedi e le lasciava scoperte le braccia. Nel buio della notte, aveva un'aspetto un po' spettrale.
Quando gli si avvicino', Orso Rabbioso noto' che aveva in mano un pugnale.
"Sono pronta." Gli disse. "Andiamo?"
Orso Rabbioso era seduto accanto al fuoco, con indosso il corpetto di maglia che aveva rimesso appena iniziato il turno di guardia. Teneva lo spadone di fronte a se e la Balestra carica al suo fianco.
Il Ramas si voltò verso la Maga accennando un sorriso, forse il primo da quando si conoscevano. "Bene, sono al Vostro servizio. Alla fine della frase lo sguardo cadde curioso sul pugnale.
Lei segui' la direzione dello sguardo di Orso Rabbioso e sorrise di rimando: "E' parte del rituale: serve qualche goccia del sangue del celebrante. Speravo ci fosse Seimus ad accompagnarmi, ma mi ha detto che con te posso stare tranquilla."
Orso rialzò lo sguardo ed annuì "Ora capisco perchè avete chiesto a me di accompagnarvi. Seimus è un uomo notevole, l'ho capito subito, sono onorato del fatto che mi ritenga affidabile come suo sostituto."
Fece un paio di passi avanti "Allora, verso il Fiume?"
Lei annui', fece un passo, poi si fermo'. "Ah, aspetta... Stavo per scordarmi l'asta!"
Rientro' nella tenda e prese la propria Asta Magica, con un sospiro: "Se mi avesse vista papa' me ne avrebbe dette di tutti i colori. Va bene, andiamo."
Raggiunto il fiume, Lei prese un profondo respiro, ed inizio' a spiegare: "Il rituale e' abbastanza semplice: mi serve un grande corpo d'acqua, come un lago o un fiume, la luce dell'alba, e qualche goccia del sangue di un Mago di Dessi. Durante il rituale dovro' lasciare tutto sulla spiaggia, ed e' qui che entri in gioco tu: il tuo compito e' semplicemente fare la guardia, in caso qualche animale selvatico decida di farsi una colazione abbondante o di portarmi via i vestiti. Non e' che non mi fidi di Lupo della Notte o Lince Silente, ma temo che si distraggano un po' quando iniziero' il rito." Poi ridacchio': "Lupo della Notte poi probabilmente diventerebbe cosi' rosso da illuminare mezza foresta."
Durante tutta la camminata Orso Rabbioso fu guardingo, attento ad ogni movimento ed ogni suono, sempre pronto ad intervenire.
Quando arrivarono ascoltò attentamente la spiegazione lasciandosi sfuggire un mezzo ghigno all'ultima affermazione. "Comprendo perfettamente. Farò del mio meglio per portare a termine la richiesta. Potete tranquillamente iniziare.".
Si mise in attesa caricando la balestra ed osservando l'ambiente attorno a loro.
Lei trasse un altro respiro, ed inizio' a mormorare alcune parole, in tono cosi' basso da non permettere ad Orso Rabbioso di distinguerle - anche se, dal suono di alcune di esse, probabilmente erano in una lingua che non conosceva.
Continuo' cosi' per svariati minuti, quindi si inginocchio' e bagno' il pugnale nelle acque del fiume. Rialzatasi, si tolse la veste e inizio' a camminare, sempre mormorando una cantilena inaudibile, finche' raggiunse il centro del fiume.
Poiche' l'acqua non le arrivava neppure alla vita, lei si inginocchio', in modo da essere immersa fino al collo. Continuo' quindi a cantilenare per parecchi minuti, finche' una pallida luminosita' inizio' a diffondersi all'orizzonte.
Quando il primi raggi di sole toccarono il fiume, Lei si alzo', si punse la punta di un dito con il pugnale, e traccio' un segno sulla lama con il proprio sangue. Immergendo la lama nel fiume, traccio' quindi un semicerchio nell'acqua, che brillo' per un breve istante come se fosse una falce di luna, incurante della corrente.
Con un sorriso eccitato, Lei raccolse un sorso d'acqua e se la porto' alle labbra. Alcuni secondi dopo, da queste scaturirono parecchie imprecazioni non proprio signorili.
Orso Rabbioso rimase impassibile durante tutto il rituale, dopo aver seguito i primi passi senza capirci molto riprese la sua mansione. Era attento a ciò che gli accadeva intorno. Fu la falce di luna e la breve luminosità a distrarlo per un attimo ma subito si riprese. Non pensava che a Dessi eseguissero simili Rituali.
Poi, udite le imprecazioni, si avvicinò celermente portando la mano sull'elsa dopo aver scaricato la balestra per evitare incidenti.
Lei rivolse uno sguardo esasperato al giovane Cavaliere: "Maledizione! Ho fallito di nuovo!"
Il Novizio si tranquillizzò entrando con i piedi in acqua ed avvicinandosi di un passo ancora. "Quale era lo scopo del rituale, se non sono indiscreto?" Chiese con tono pacato, come a voler infondere calma alla giovane maga.
Lei si strinse nelle spalle: "Era l'ultimo passo per apprendere l'Arte dell'Alchimia. Uno dei miei cugini si e' impegnato a lungo nel tentativo di insegnarmela, e dice che tecnicamente sono pronta, devo solo 'espandere il mio spirito'."
Orso si girò da un altro lato, non imbarazzato ma rispettoso, rendendosi conto d'un tratto che la ragazza era ancora nuda. Sorrise, con lo sguardo un po' perso come a ricordare il passato. "Ero... Sono un tipo abbastanza impulsivo. Da questo deriva il mio nome Ramas. Forse potrebbe non sembrare così ma Vi assicuro che lo sono. Ho penato per anni, mi sono impegnato versando sudore e sangue. Ho appreso e compreso sulla mia stessa pelle che determinate cose si aumentano solo con la fede e con la pazienza. Forse questo vi manca?" Riportò l'attenzione all'orizzonte ed alla boscaglia. "Non so da quanto tentate il rituale o da quanto tempo vi dedicate all'accrescimento del potere spirituale che è in Voi. Forse il tempo di cui disponete non sarà sufficiente, forse bastera solo un po' di pazienza in più. Non perdete però il coraggio e la forza di tentare."
Sospirando, Lei si prese una ciocca di capelli e rivolse uno sguardo sconsolato a Orso Rabbioso: "Guarda qui, sembro un gattino bagnato... Torniamo al campo, dai, almeno mi asciugo un po' accanto al fuoco."
Raggiunta la riva, Lei riprese la propria veste con un'espressione imbronciata. Per un attimo fisso' il pugnale come se fosse responsabile del nuovo fallimento, poi scosse la testa e si rimise la veste.
Mentre questa le ricadeva addosso, dal folto della boscaglia si udi' un sibilo. Un istante dopo, dal petto di lei sporgeva l'asta piumata di una freccia.
La ragazza cadde in ginocchio, troppo stordita dal colpo per avvertire davvero il dolore; quasi inconsciamente, alzo' una mano a proteggersi, e davanti a lei comparve un cerchio di luce di poco piu' di un metro di diametro.
Mentre Orso Rabbioso scorreva con lo sguardo la boscaglia per capire da dove fosse partito l'attacco, una seconda freccia raggiunse lo scudo di forza dinanzi a Lei, infrangendolo, e andandosi a collocare non lontano dalla prima, anche se questa volta solo la punta penetro' nel corpo della giovane Maga.
Con un "Ah!" di dolore e sorpresa, Lei cadde carponi, finendo piu' per caso che per intenzione col raccogliere la propria Asta Magica. Al contatto con l'arma, la mente di Lei si schiari' per un secondo: la ragazza alzo' il braccio che impugnava l'antico oggetto magico, e un lampo di luce parti' da essa, diretto nel punto da cui erano giunte le frecce.
Un grido soffocato e un rumore di rami spezzati annuncio' che il colpo della Maga aveva fatto centro, ed era stato sufficientemente forte da indurre il nemico alla ritirata.
"Beh, se non altro non si e' preso i miei vestiti..." Commento' Lei con un mezzo sorriso, appena un momento prima di scivolare a terra sulla schiena, priva di sensi.
Orso Rabbioso non aveva potuto fare molto durante lo scontro, prima ancora che per la velocità degli avvenimenti, che pure erano stati fulminei, per il fatto che l'assalitore era nascosto. Dopo la prima freccia il suo primo istinto era stato tentare di frapporsi tra la maga ed il punto dove pensava si fosse nascosto l'aggressore - coraggioso ma inutile, purtroppo: un'altra freccia aveva colto nel segno. Fortunatamente la protezione invocata da Lei aveva funzionato almeno in parte.
Poi il potere dell'Asta Magica ed il frastuono dietro la boscaglia. Raccolse la ragazza in braccio, assicurando le armi in modo da non avere intralci durante la corsa. Non poteva fermarsi a medicarla, doveva solo raggiungere l'accampamento, cercando di aggiraew la zona dei nemici.
"Maledizione!" Fu il suo unico commento.
Nonostante la perdita di coscienza, Lei stringeva ancora nelle mani sia la sua asta magica sia il pugnale che aveva usato durante il rito. La delicata veste bianca era ora quasi completamente rossa per il sangue che la impregnava.
Mentre la riportava al campo, Orso Rabbioso ebbe modo di stupirsi di quanto fosse piccola e leggera la giovane: in qualche modo la forza della sua personalita' la faceva apparire piu' alta quando era in piedi, ma ora che era priva di sensi sembrava una bambina.
Si sentiva terribilmente colpevole e soprattutto inutile e durante la corsa le sussurrò: "Perdonatemi."
Fortunatamente i nemici, chiunque essi fossero, avevano apparentemente deciso che una Maga ferita era anche piu' pericolosa di una sana, oppure Orso Rabbioso era riuscito ad evitarli tutti. Comunque fosse andata, riusci' a raggiungere il campo senza incappare in ulteriori agguati.
Il suo arrivo sveglio' Lupo della Notte e Lince Silente, che sbiancarono in volto al vedere il sangue che ricopriva la Maga.
Guardo' i 2 compagni, con espressione afflitta e mortificata. La posò delicatamente su di un giaciglio ed iniziò a prepararsi per le cure.
"Non chiedetemi come... Non lo so e non ho alcuna intenzione di giustificarmi. Lince Silente, se non erro anche tu sei pratico di primo soccorso. Aiutami se vuoi e prendete una pozione di Vigorilla. Poi ho intenzione di tornare la' e staccare la testa al colpevole."
Lei apri' gli occhi con aria trasognata, guardo' Orso Rabbioso e poi diresse uno sguardo perplesso alle frecce che le sporgevano dal petto: "Mmm... Queste zanzare diventano sempre piu' grosse." Commento' con voce impastata.
Con tono lento continuo': "Ho chiesto al Gran Maestro (qualcosa di incomprensibile)... Dopo Seimus volevo stare tranquilla. Guarda nelle sacche da sella."
Subito Orso si alzo carezzando' dolcemente il volto della ragazza. Si diresse di corsa al cavallo, smucinò nelle sacche da pelle tirando furi una borsa da guaritore. Voltandosi leggermente sollevato verso i compagni esclamò "Due cose volevo portare, una borsa come queste ed un fischietto. Maledetto me." Li raggiunse con poche lunghe falcate ed iniziò a prepararsi.
Con l'aiuto di Lince Silente, Orso Rabbioso estrasse facilmente la seconda freccia: era conficcata poco in profondita', probabilmente perche' aveva perso molta della sua forza sullo scudo di luce, e la ferita era facile da trattare. La prima freccia, comunque, si era conficcata in pieno nel petto di Lei, e raggiungerla non sarebbe stata un'impresa facile.
Ma cio' che colpi' davvero l'attenzione dei Ramas fu l'aspetto della punta della freccia che avevano estratto: c'era traccia di qualcosa su di essa, una specie di resina.
"Beh, io (qualcosa di incomprensibile) un sonnellino... Svegliatemi quando avete finito." Sull'ultima sillaba, Lei perse nuovamente conoscenza.
"NO!" Lo sguardo del ramas passò velocemente dalla punta della freccia agli occhi della maga. "Non deve dormire, è sicuramente veleno. Agirà più in fretta così. Dobbiamo estrarre immediatamente l'altra freccia, svegliarla e capire cosa è questa sostanza."
Utilizzando l'attrezzatura della borsa e facendosi aiutare da Lince, Orso Rabbioso si mise all'opera. L'estrazione dell'altra freccia fu particolarmente complessa: i tre giovani dovettero lavorare insieme per riuscire a non causare troppi danni ulteriori, e anche cosi' Lei perse un'impressionante quantita' di sangue.
Estratta la seconda freccia, che aveva sulla punta tracce della stessa sostanza della gemella, Lupo della Notte porse a Orso Rabbioso una delle sue pozioni di Vigorilla.
L'effetto fu rapido e sorprendente: le ferite di Lei si rimarginarono quasi completamente, e il colore torno' sul suo viso. Comunque, la ragazza non riprese conoscenza.