Re: Caccia all'Oca Selvatica
"Come procede il lavoro dei nobili Ramas?" Sorrise Lei, la testa che sbucava dalla porta socchiusa.
"Ah... Male, temo. Questa bottiglietta etichettata alcol? Contiene acqua." Rispose con un sorriso rattristato Orso delle Montagne.
Lei aggrotto' la fronte: "Uh... Si', decisamente male. Pozione da buttare?"
Orso delle Montagne sospiro': "Non proprio, ma non sarebbe la mia prima scelta per curare ferite serie."
La giovane Maga si infilo' agilmente attraverso la stretta apertura - evidentemente aprire la porta era troppo banale? - e si strinse nelle spalle: "Beh, sempre meglio di niente... Se non te ne fossi accorto in tempo avresti dovuto buttare tutto."
Prendendo una fialetta, Orso delle Montagne annui': "Il merito e' di Lupo della Notte, e' stato lui a farmelo notare. Io qui ho fatto, dammi solo un momento per travasarla e il laboratorio e' tuo."
Ritappando la fiala ora piena, Orso delle Montagne fece un ampio gesto verso il tavolo da lavoro. "Prego, accomodati."
Lei fece una graziosa riverenza e sorrise: "Grazie. Restate pure, penso che lo troverete interessante."
Con gesti esperti, la Maga inizio' a miscelare la pozione. Apparentemente per lei l'acqua era piu' che sufficiente, poiche' mise la foglia di Vigorilla nel mortaio insieme ad alcune foglie di menta, e vi aggiunse un po' del contenuto della famigerata boccetta.
Cio' che segui' era decisamente diverso dall'alchimia a cui erano abituati i Ramas: durante la fase di preparazione, Lei continuo' a mormorare sommessamente parole in una lingua arcana, e ad un certo punto il contenuto inizio' a brillare debolmente.
Arrivata alla fine, Lei travaso' la pozione, che ora aveva perso la sua luminosita', in una fialetta, ripetendo poi l'operazione con le altre due foglie.
Il risultato furono tre pozioni guaritrici, preparate con rapidita' e perizia, che la giovane Maga mostro' ai tre Ramas. "Fatto. Chi le vuole?"