"... E questo è tutto Gran Maestro. Mio padre mi ha mandato fin qui perchè pensava che avrei potuto aiutarvi." La giovane maga di Dessi si trovava di nuovo in quella stanzetta del monastero che la aveva accolta per la prima volta qualche mese prima. Un sorriso pieno di gioia illuminava il viso di Lady Lei: stranamante non era mai stata così contenta di accettare un ordine del padre.

"Il saggio Sendar ha pensato bene... Noi Ramas siamo contenti di poter collaborare nuovamente con la vostra gente." Detto ciò il Gran Maestro fece una breve pausa, poi continuò dicendo: "Ti prego di accettare una piccola scorta che ti potrà accompagnare in questo viaggio."

Alle parole del potente Ramas, Lady Lei fece un piccolo balzo sulla sedia e disse, con un sorriso a quarantasei denti: "Beh... In verità avrei già in mente qualcuno..."
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Orso Rabbioso, dopo il ritorno da Toran si era dedicato anima e corpo all'aumento delle sua abilità ed arti Ramas. Prove ed esercizi al limite dell'umano per affinare le sue capacità percettive, lezioni e lezioni da parte di altri Maestri per apprendere l'arte della Guarigione ed ovviamente continui allenamenti con lo Spadone. La sua abilità era aumentata, aveva visto ben poco del male che invadeva lentamente il Magnamund... immaginando in cosa realmente potesse consistere, ogni ora che non riguardava il riposo ed il mangiare la dedicò al suo miglioramento come Ramas.

Era nel cortile, Spadone da allenamento in pugno ed altro Novizio di fronte. Colpi su colpi, un fendente dietro l'altro... difficilmente si preoccupava di parare, era quasi un continuo affondo. Strinse il fratello/avversario alla parete della stalla. Un cavallo mai visto prima al Monastero nitrì e lui diede modo allo sparring partner di uscire dalla posizione, proprio in quel momento con una veloce mossa di taglio l'altro Ramas lo colpì, sul fianco... un dolore improvviso, ogni distrazione è fatale.
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Il ritorno al monastero per Lupo della Notte era stato molto triste: non avrebbe più visto Lady Lei e la cosa peggiore era che avrebbe dovuto mentire a tutti i suoi compagni a causa della promessa fatta all'arcimago Keran. Oltre a questo, il giovane Ramas aveva impegnato anima e corpo per il perfezionamento delle sue capacità. In particolare si era ampiamente dedicato al miglioramento delle sua capacità psichiche.

Quella solare, ma fredda mattinata invernale, aveva portato Lupo della Notte a fare un giro per il bosco del monastero. Il silenzio che avvolgeva quel luogo era perfetto per i suoi esercizi: la mente libera da ogni pensiero e rilassata, concentrata solamente a far sollevare quella piccola fogliolina da terra. Il difficile stava nel tenerla sollevata, cercando di non farla volare via con il freddo venticello di quella mattina. Sembrava un'esercizio impossibile per il giovane Ramas.

Orso delle Montagne osservo' Lupo della Notte da dietro un albero per un po'.

Il giovane stava imparando decisamente bene i rudimenti della telecinesi: la foglia che stava tenendo ferma col pensiero rimaneva fissa a mezz'aria, rifiutando di muoversi nonostante la brezza.

"Gran bel lavoro." Dichiaro' infine.

Appena Lupo si giro' a constatare chi fosse il nuovo venuto, la foglia prese il largo.

"Scusa..." Sorrise Orso delle Montagne con aria contrita: "Non volevo distrarti."

"Non si preoccupi maestro... Stavo solamente esercitandomi nel silenzio del bosco. E' il posto ideale per questo tipo di esercizi." Detto ciò si alzò in piedi e si voltò verso Orso delle Montagne.

Lupo della Notte non era cambiato molto... Sempre lo stesso timido adolescente che aveva conosciuto Lady Lei pochi mesi prima. L'unica differenza erano alcuni peli di barba sul viso: i duri allenamenti psichici a cui si era sottoposto  gli avevano tolto tempo e forze vitali.

Poi continuò, sempre rivolgendosi ad Orso delle Montagne: "Comunque grazie per il complimento, ma credo di essere solamente alle basi..."

"Beh, sono sicuramente ottime basi." Sorrise Orso. "Vieni, e' ora di tornare al monastero."
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"Ma Lady Lei, è proprio sicura che siano le persone adatte per questo viaggio?" Il Gran Maestro sembrava perplesso della decisione presa dalla giovane maga. Quella non si trattava sicuramente di una semplice passeggiata verso una città, ma si rischiava di venir sorpresi da un esercito di Giak...

La ragazza quindi disse, guardando con aria dubbiosa l'anziano Ramas: "Beh, se queste persone mi hanno salvato la vita una volta, non credo che avranno molti problemi a rifarlo."

Il Gran Maestro alzò leggermente le spalle e disse: "Se va bene a lei... Purtroppo, però, il giovane Lince Silente in questo momento non è al monastero, perchè si è in affiancamento a un Ramas più esperto nel Sommerlund meridionale." Dopo una breve pausa il Ramas disse alla ragazza: "Vuole che glieli mandi a chiamare?"

Subito la giovane maga si alzò in piedi e senza esitare un attimo disse: "Non si preoccupi Gran Maestro... Ce la posso anche fare da sola senza perdermi. E poi devo fare una piccola consegna per un amico..."

Detto ciò prese un oggetto coperto da un panno e più alto di lei di tutta la testa e se lo mise a tracolla sulle spalle, grazie ad una corda. Dopodichè con la mano destra prese la sua inseparabile asta magica ed uscì dalla stanzetta dicendo: "Ci vediamo a cena Gran Maestro..." Detto ciò chiuse la porta con un grosso tonfo.

Non gli fu molto difficile trovare Orso Rabbioso, visto che si trovava nel cortile interno della scuola e per giunta era vicino al cavallo di Lady Lei. Era impegnato ad allenarsi con un Novizio, con uno spadone d'allenamento. Perciò la giovane maga gli disse ironicamente, mentre si trovava alle sue spalle: "Ehi, Gildas... Perchè non te la prendi con qualcuno della tua altezza?"
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Orso Rabbioso diede un colpo violentissimo all'arma del Novizio che perse la presa su di essa, poi subito una spazzata di piatto per metterlo sedere a terra "Mare d Ghiaccio... che ti fai distrarre da una Lady, seppur dal viso delicato? Cosa succede i tuoi iceberg si sono sciolti? Rialzati, a breve riprenderemo."

Solo allora si girò verso Lady Lei "Perchè mi chiami con quel nome Milady? Sai che preferisco Orso Rabbioso, se non in situazioni particolari. Dunque, qual buon vento ti conduce di nuovo al Monastero? Quello gelido del nord... o quello che porta sabbia dal Deserto di Sadi?" Fece una breve pausa saggiando lo sguardo dell'interlocutrice "Sai bene che è difficile trovare un uomo della mia altezza, ma se mi fai dare qualche mazzata ad un Drakkar ne sarò ben lieto." L'espressione rimase seria per tutto il tempo, e nonostante stesse parlando sembrò costantemente guardingo e con la guardia semi alzata. Conoscendo la maga ed avendo già visto quell'espressione, fu sicuro che avrebbe dovuto aspettarsi di tutto.
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"Ahi ahi, sembra che il freddo di questi giorni ti abbia un po' congelato le idee. Dico, ti sembra questo il modo di accogliere una vecchia amica? Senza contare che quest'asta ti può incenerire in un secondo..."

Gli occhi della maga lanciavano occhiate di sfida al ragazzo. L'aria era tesissima e si sentiva solemente il vento invernale attraversare da nord a sud il Monastero. Il giovane Novizio, ignaro dei trascorsi di Lei e Orso Rabbioso, temeva il peggio e voleva andare ad avvisare qualcuno di ciò che stava accadendo.

All'improvviso, incapace di reggere ulteriormente un'espressione seria, la giovane maga scoppiò in una fragorosa risata e disse, con una strizzata d'occhio a Mare di Ghiaccio: "Tranquillo. Non sono certo venuta a sfidare all'ultimo sangue un Ramas, per di piu' uno che mi ha salvato la vita." Poi, fissando l'arma in legno che Orso Rabbioso teneva in mano, aggiunse: "Vedo che lo spadone è ancora la tua arma preferita. Ottimo."

Detto ciò, si avvicinò ad un tavolo in legno del cortile, vi appoggiò sopra l'asta magica e si sfilò di spalla l'enorme oggetto coperto, riponendolo con delicatezza sul ripiano. Quindi si voltò verso l'amico e gli disse "Su avvicinati..."
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"Incenerirmi? Da vedere... da vedere... il problema è che sarei stato inerme di fronte ad una gentil Donzella." Fece un breve inchino e poi ripose lo spadone di legno nelle mani del Novizio guardandolo fisso negli occhi con fare severo.

"Felice di rivederti Milady, felice perchè la tua venuta qua porta sempre notizie interessanti che viaggiano oltre le mura di questo Monastero." Detto questo si avvicinò tenendo lo sguardo sulla maga.

Lei attese che Orso Rabbioso lo raggiungesse al tavolo di legno e quando gli fu di fianco gli disse: "Ti ricordi quando vi ho raccontato di un mio zio che tentava di replicare le aste magiche... Bene, questo è un suo esperimento mal riuscito, sempre se può essere considerato così."

Mentre parlava, la giovane maga toglieva il panno dall'oggetto che era rimasto coperto fino a quel momento. Un meraviglioso fodero in pelle nera ricopriva quello che sembrava essere uno spadone. L'impugnatura era ben definita ed era ben riconoscibile la raffinatezza degli artigiani di Dessi.

Lady Lei toccò leggermente il vellutato fodero, per poi impugnarlo e girare l'impugnatura verso il Ramas. Quindi le disse: "A te l'onore..."

Il Ramas afferrò l'elsa con la mano destra, con una delicatezza impensabile per un omone di tal statura sfoderò la lama lentamente osservandone fattura e lucentezza. Il metallo era particolare, non era normale... argentato ma non era argento. Era evidente che il lungo lavoro eseguito su di esso: battuto per giorni e giorni, ripiegato su se stesso una quantità di volte impensabili. Il filo un rasoio, tre scalanature sulla lama ne rendevano la manegevolezza stupefacente. Si scostò dalla maga tirando due, tre, quattro fendenti nell'aria. Fece alcune manovre abbastanza complicate poi si fermò di colpo. Era incredibilmente più leggera di un normale spadone ma sembrava centinaia di volte più letale. L'elsa raffinata e comoda la completavano rendendola egregiamente bilanciata.

Quando riuscì a staccare gli occhi dall'arma li posò sul dolce volto di Lady Lei "Un esperimento mal riuscito?" Disse poco convinto, scuotendo il capo "E' una meraviglia... ma non posso accettare."

Mare di Ghiaccio sbarrò gli occhi a quelle parole, forse prendeva il Diacono per un pazzo.